La riforma dei Lep è la base per la riunificazione sociale ed economica del Paese”. Lo afferma il ministro Mara Carfagna in una intervista pubblicata sul quotidiano Il Mattino. “Stiamo preparando quella che, con la massima cautela, non posso non definire una rivoluzione per tutti i cittadini meridionali e per quelli delle aree interne del Paese in particolare, che da 20 anni non hanno servizi e assistenza adeguati. Ci stiamo lavorando dal giorno del mio insediamento – spiega il ministro per il Sud e la Coesione territoriale – la risposta arriverà nel giro di poche settimane”.
Con quale strumento? “La formula potrebbe essere quella del disegno di legge – spiega il ministro – e non vuol dire che i tempi si allungano”.
Carfagna illustra quindi le priorità che ha fissato: “Siamo partiti dalla garanzia di un livello minimo di asili nido e di assistenti sociali per tutti i cittadini, previsto dalla Costituzione ma da 20 anni mai attuato”. E spiega: “La proposta di riforma su cui stiamo lavorando punta ad accrescere l’offerta attuale al 33% in ogni area del Paese. Abbiamo immaginato un percorso graduale di 5-7 anni che, con le ncessarie coperture finanziarie su cui si sta ragionando, preveda il superamento definitivo della spesa storica”.
Un altro passo sarà compiuto per colmare il disequilibrio nella presenza di assistenti sociali, per il quale “orienteremo l’utilizzo del Fondo di solidarietà comunale verso l’obiettivo di un assistente ogni 5mila abitanti”. Il ministro spiega inoltre di voler arrivare a un altro Lep sul tema della disabilità.
“Superare il criterio della spesa storica e del criterio della popolazione per la sanità è un obiettivo prioritario sapendo che non sarà una passeggiata”, conclude Carfagna. “Per 20 anni ha funzionato un sistema che premiava la maggiore capacità fiscale di un territorio rispetto agli altri: non possiamo più accettarli, non è degno di un Paese civile”.
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