LE OPPORTUNITÀ ECONOMICHE DELL’OFFERTA DEGLI AGRITURISMI COME VOLANO PER LO SVILUPPO TURISTICO DELLA DORSALE APPENNINICA.
L’ambiente rurale e la sua economia rappresentano un patrimonio collettivo di grande importanza: la loro vitalità è una condizione imprescindibile perché possano essere salvaguardate le comunità locali, con le loro tradizioni e la loro cultura, il paesaggio ed il patrimonio edilizio rurale, le produzioni agricole ed i prodotti tipici.
Ma la bassa redditività delle attività agricole e le disagevoli condizioni di vita possono creare i presupposti per l’esodo della popolazione dalle zone rurali, soprattutto da quelle più marginali nelle quali le aziende hanno piccole dimensioni e le infrastrutture sono spesso carenti.
Questo fenomeno riguarda in particolare la popolazione giovanile che nelle campagne può avvertiono la mancanza di prospettive, può sentirsi isolata, lontana dai servizi del welfare e dipendente dai genitori. Questi giovani, non vedendo un futuro là dove sono vissuti i loro padri, tendono a spostarsi attratti dalla prospettiva di una vita in città capace di assicurare autonomia dalla famiglia, maggior benessere, facile accesso ai servizi ed ai beni di consumo.
Ed ecco allora nascere la necessità di indagare approfonditamente sul ruolo svolto dall’Agricoltura multifunzionale e dell’agriturismo quale fonte della dinamica turistica marginale. Le zone rurali devono fare i conti con problemi di natura demografica e con problemi economici legati, prima ancora che alla crescita, alla stabilità dell’occupazione ed alla redditività delle aziende che ne consenta la permanenza sul territorio.
La diversificazione dell’economia rurale e la multifunzionalità delle aziende agricole vengono oggi riconosciute come soluzioni utili per creare valore aggiunto, possibilità di occupazione, condizioni favorevoli per la crescita e l’innalzamento del tenore di vita, ma anche per salvaguardare e valorizzare il patrimonio ambientale e culturale delle aree rurali. L’urgenza e la necessità che hanno tante aziende agricole di valorizzare la propria produzione per trovare nuove ed autonome fonti di reddito si pone anche per la costante riduzione degli aiuti comunitari conseguente alla riforma di medio termine della PAC.
Tale riforma prevede la realizzazione di un modello di agricoltura multifunzionale: ciò comporta il parziale abbandono degli aiuti comunitari in funzione di mero sostegno al reddito con l’adozione di modalità che privilegino la competitività, la redditività, la qualità, l’occupazione e la tutela del territorio.
Fra le possibilità di diversificazione dell’economia rurale un ruolo chiave viene attribuito alle attività turistiche che hanno un elevato grado di intersettorialità, coinvolgono molte attività economiche e culturali e hanno una grande capacità di produrre e indurre ricchezza. L’incontro fra agricoltura e turismo, ossia l’agriturismo, può rappresentare un fattore di vantaggio per entrambi i settori in quanto l’economia agricola beneficia dell’effetto moltiplicatore del reddito derivante dalle attività complementari di servizio e di trasformazione delle materie prime, ossia di attività a maggiore valore aggiunto
Non è secondario poi l’aspetto endogeno delle dinamiche di sviluppo che vede l’economia turistica beneficiare di una maggiore diversificazione dell’offerta, a copertura di una crescente domanda sensibile ai valori ambientali ed a copertura, spesso, di zone meno servite dai servizi e dai circuiti turistici più consolidati ed a più alto costo.
Un Progetto di promozione dedicato alle aree della dorsale appenninica, in particolare dell’Italia centro meridionale dovrebbe partire dalla constatazione del sottodimensionamento dell’agriturismo rispetto alle reali potenzialità regionali e territoriali in generale, fondato sull’ipotesi che il suo consolidamento e la sua diffusione possono svolgere un ruolo cruciale per favorire la permanenza dei produttori agricoli nelle zone rurali attraverso l’integrazione del reddito agricolo e il miglioramento del tenore di vita; favorire il recupero del patrimonio edilizio e ambientale rurale; valorizzare i prodotti tipici e tradizionali, le produzioni agricole di qualità e le connesse tradizioni enogastronomiche; tutelare e promuovere le tradizioni e la cultura del mondo rurale, favorendo soprattutto la loro conoscenza da parte dei giovani.
Un intervento responsabile dovrebbe favorire e stimolare la cooperazione tra gli stessi operatori agrituristici nell’ambito della specializzazione del servizio offerto e la realizzazione di iniziative di promozione e commercializzazione tali da poter sviluppare economie di scale che consentiranno di raggiungere mercati che le singole aziende da sole non riuscirebbero a raggiungere.
La creazione di un unico marchio identificativo, come quello di unici criteri di classificazione validi su tutto il territorio nazionale, risponde essenzialmente alla necessità di creare un brand “agriturismo territoriale” chiaramente connotato, qualificato e, quindi, spendibile sui mercati nazionali ed esteri.
Il compito principale del marketing è quello di cercare i modi per soddisfare al meglio le esigenze. Il primo passo è proprio questo: capire cosa chiede il mercato. Il marketing non può partire dalla pubblicità o dall’ideazione di un marchio originale, se prima non si sono comprese le attese della domanda.
Elaborare un programma sull’agriturismo che sia riconosciuto dalle autorità locali, regionali e nazionali e che tenga conto delle effettive esigenze delle aziende agrituristiche. Creare un centro di consulenza per studiare, sviluppare e coordinare le varie potenzialità agrituristiche e adoperarsi al fine di creare e promuovere un unico marchio di qualità territoriale per valorizzare sia i prodotti sia i servizi su tutto il territorio nazionale.
Gli effetti territoriali in tal modo sarebbero importanti, e garantirebbero la presenza degli agricoltori, assicurando dunque la gestione duratura del territorio. Si potranno così recuperare strutture agricole tradizionali obsolete che altrimenti potrebbero essere abbandonate o destinate ad altre attività.
Un modo concreto che permetterebbe di consolidare e promuovere un ulteriore sviluppo durevole dell’attività primaria. In parte si potrebbe prevedere anche un riconoscibile aumento dei posti di lavoro nella stessa agricoltura.
In conclusione, in questo modo si consentirebbe attraverso il mantenimento delle aziende agricole la garanzia di una gestione attiva del territorio. Inoltre, l’avvicinamento dei turisti all’agricoltura favorirebbe l’educazione ambientale legata all’aspetto ricreativo migliorando il legame tra mondo rurale e urbano.
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