L’Università Giustino Fortunato di Benevento ha conferito il Fortunato d’Oro 2021 ad Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute alla Shoah.
Le sorelle Bucci, deportate ad Auschwitz all’età di 4 e 6 anni e tra le ultime testimoni ancora viventi dell’Olocausto, hanno partecipato al Laboratorio universitario interdisciplinare “Shoah: memoria, didattica e diritto” attivo presso l’Università Giustino Fortunato di Benevento. L’evento ha riscosso tantissimo interesse con circa 3.500 persone che hanno seguito l’evento, tra utenti collegati sulla piattaforma in streaming e studenti collegati sul canale Youtube.
Il Fortunato d’Oro è un riconoscimento che viene assegnato ad esponenti del mondo della cultura e personalità che con la loro azione contribuiscono allo sviluppo e alla crescita del territorio nazionale e di quello in cui operano. Conferire il Fortunato d’oro a due straordinarie testimoni della Shoah “è stato per noi ricevere un premio dalle sorelle Bucci, con la loro partecipazione e la loro testimonianza” ha osservato il Magnifico Rettore Unifortunato, prof. Giuseppe Acocella. “Questo perché – ha aggiunto – l’Università ha l’obiettivo di trasmettere non solo nozioni ma anche sapere, cioè il progresso della condizione umana, e persegue lo sforzo di rendere migliori i giovani che attraversano l’esperienza universitaria”.
Tatiana e Andra Bucci furono catturate con i loro familiari nella casa di Fiume, per essere portate ad Auschwitz – Birkenau in Polonia. Le due sorelle sono sopravvissute perché furono scambiate per gemelle e quindi destinate agli esperimenti di Joseph Mengele, ma per fortuna non subirono sperimentazioni. Tatiana e Andra hanno raccontato di quando gli inviati di Mengele chiesero ai bimbi della loro baracca chi volesse ‘andare dalla mamma’, le sorelline dissero di no su suggerimento di una sorvegliante del lager. Con loro c’era anche il cugino Sergio, di 6 anni, che invece seguì le SS e non tornò più.
Le due sorelle hanno ricordato come le dividessero all’arrivo, hanno ricordato le immagini vivide del campo, “della ciminiera da cui uscivano fumo e fiamme notte e giorno, dell’odore acre del fumo, della piramide di cadaveri”. La testimonianza di Andra e Tatiana Bucci, ha aggiunto il rettore “è stato un evento per noi centrale perché ci ha riportato alla sfida tra il bene e il male che la Shoah ha introdotto nel ‘900. Perché è sfida tra bene e male quando bambini e bambine di 4 e 6 anni subiscono la barbarie della separazione dai genitori e una condizione di vita al freddo e al gelo. Per esempio mi ha colpito molto che la mamma ricordasse alle due figlie i loro nomi affinché non li dimenticassero, perché dimenticandoli spariva la loro storia. Questa grande battaglia tra bene e male è stata vinta dal bene, con il processo Norimberga e questo è tanto più importante dirlo ai giovani che stanno perdendo sensibilità. Quando il male viene chiamato bene non c’è speranza, cioè non si può distinguere più il male dal bene, generando un terribile equivoco”. Preziosa anche la testimonianza di Mario De Simone, fratello di Sergio, nato dopo la morte del fratello ucciso dai nazisti.
Il webinar è stato aperto dai saluti delle autorità, il sindaco Clemente Mastella, l’assessore del comune di Benevento Carmen Coppola, la senatrice Sabrina Ricciardi, e il dirigente USP Vito Alfonso; è stato introdotto dal Prof. Paolo Palumbo, Straordinario di Diritto ecclesiastico e canonico e Coordinatore del laboratorio UniFortunato sulla Shoah, e moderato dal prof. Aniello Parma, Aggregato di Diritto romano presso l’UniFortunato.
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