
di Giovanni Loche
NESSUN DUBBIO SULL’AUTOREVOLEZZA DEL CANDIDATO, L’EX MINISTRO DELLA CULTURA È DA TEMPO IL MIGLIORE DEL PAPABILI PER LA CARICA DI PRESIDENTE DELLA REGIONE CAMPANIA, LA REGIONE PIÙ POPOLOSA DOPO LA LOMBARDIA.
Le voci incominciano a prendere le forme dei possibili candidati presidenti, sia per il centrodestra che per il centrosinistra: la certezza che la prossima campagna di ottobre farà a meno, nel bene e nel male, del grande protagonista della vita politica campana degli ultimi dieci anni, quel Vincenzo De Luca detto “O’ sceriff” oppure Pol Pot a seconda dei casi.
Con De luca fuori dai giochi, l’attenzione si sposta su chi potrebbe raccogliere il testimone, e proprio tra i nomi che circolano già da qualche giorno con una certa insistenza proprio il nome di Gennaro Sangiuliano, l’ex Ministro della Cultura e figura di spicco del centrodestra nazionale.
Coincidenza ha voluto che proprio, nelle stesse ore in cui i giudici della Consulta sbarravano definitivamente le porte alla riconferma di Vincenzo De Luca, il Gip della Procura della Capitale provvedeva ad archiviare definitivamente le accuse mosse nei confronti dell’ex Ministro Sangiuliano nell’ambito di quello che è stato più volte derubricato con la terminologia poco elegante di “Boccia-gate”. La nota vicenda che la scorsa estate ha tenuto gli italiani impegnati sotto gli ombrelloni del political-gossip, tanto conosciuta e dirompente da portare alle dimissioni da ministro della Cultura dello stesso Gennaro Sangiuliano.
Scenario decisamente diverso ora che alla luce della piena agibilità politica dell’esponente napoletano del centrodestra, e con la caduta di De Luca, potrebbe essere realmente contendibile la poltrona di presidente della Regione Campania da parte dell’ex Ministro Sangiuliano, vista la sua ampia riconoscibilità ed apprezzamento che gode a Napoli e nelle altre provincie della regione.
Del resto Sangiuliano rappresenterebbe una soluzione in grado di rendere elettoralmente competitivo il centrodestra campano, in un contesto politico ancora incerto e in fermento. Naturalmente tutto dipenderà dalle decisioni che i leader nazionali e locali di Fratelli d’Italia, Lega , Forza Italia e Noi Moderati decideranno di fare al tavolo del risico nazionale per le prossime regionali di ottobre, salvo ripensamenti da parte della maggioranza di governo.
Non c’è alcun dubbio che i leader del centrodestro non avrebbero alcuna difficoltà a riconoscere in Sangiuliano l’uomo della “provvidenza” il quale potrebbe risolvere più di un problema alla triade Meloni-Salvini-Tajani. In uno scenario così incerto per la coalizione di governo nazionale, la scelta dell’ l’ex-ministro della Cultura appare quello più adatta a raccogliere un ampio voto di opinione che soprattutto a Napoli potrebbe fare la grande differenza. Ancora si raccolgono gli eco del grande lavoro che proprio Sangiuliano da Ministro della Cultura ha dedicato alla sua città che si tradotto, dirottando una significativa quanto consistente mole di finanziamenti in favore della cultura, comparto da sempre strategico per lo sviluppo della composita realtà partenopea. Di non poco conto è poi la questione della restituzione proprio a Napoli di quella centralità politica che con rappresentanti di altre provincie potrebbe perdere, con grave danno per il centrodestra che si vedrebbe penalizzato nelle urne.
Fanno notare in molti che “a candidatura di Sangiuliano finirebbe infatti per dare proprio a Napoli un’importanza strategica elettoralmente, in quanto la città capoluogo da sola conta una popolazione pari al 50 per cento di quella dell’intera Campania. Dopo un decennio di egemonia salernitana nel segno di De Luca, i partenopei potrebbero apprezzare non poco la scelta di un influente politico della loro città.
Un segnale di riequilibrio politico e territoriale che Napoli sente giustamente di rivendicare, anche nella sua veste di grande Capitale del Mezzogiorno. E l’’ex-ministro Sangiuliano, con la dissoluzione delle note vicende tra il gossip e il giudiziario, potrebbe rappresentare la sintesi perfetta, dovendo constatare tra l’altro che non ha mai perduto la stima e la considerazione dei suoi concittadini. Forte proprio di quell’azione così incisiva data da lui come titolare della Cultura, accrescendone allo stesso tempo in modo significativo l’autorevolezza sull’intero territorio regionale. “Ora che tutta la montatura scandalistica abilmente orchestrata dai media della sinistra è miseramente crollata, Sangiuliano appare ancora più forte e credibile. Del resto, allo scoppio della vicenda su giornali e tv lui si dimise senza fiatare dimostrando grande dignità e senso delle Istituzioni. Una scelta saggia e giusta che gli consente ora di vantare un grande credito verso la politica. Bene, è ora che il centrodestra lo onori”.
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