È di un artista italiano l’opera pittorica al Presidente americano. L’artista siciliano Francesco Guadagnuolo, che conosce gli Stati Uniti per i suoi continui soggiorni, con questa nuova opera “Il ritorno di Trump”, esplora l’attenzione rivolta verso l’individualità del Presidente.

La ricomparsa di Donald Trump alla Casa Bianca ha acceso tante apprensioni. La sua affermazione è stata notata da tanti come un segno di separazione e preoccupazione. Ciò nondimeno, il voto presidenziale 2024, è puntato proprio su fattori economici e sui guadagni degli americani. Donald Trump ha più volte mirato sull’aspettativa di maggiore risorsa e salvaguardia degli statunitensi fondamentali per la sua politica. Come anche la diminuzione delle tasse come rimedio per incrementare il benessere degli americani. Inoltre, instaurando un ruolo ferreo sulla sicurezza nazionale, dando impulso a politiche di immigrazione limitative e un ampliamento sui costi per la difesa. A scapito della campagna elettorale dei democratici sui diritti civili, il sostegno all’aborto, la protezione alle donne e alle minoranze, su cui avevano poggiato Kamala Devi Harris, sono stati sottovalutati.

Trump si è impegnato di addurre riforme rinnovate determinanti, innalzando nervosismi per cui la sua presidenza potrebbe condizionare la continuità interna. Oltre a ciò la sua campagna elettorale è stata diversificata da attacchi, timori e rivalse, che hanno suddiviso la popolazione. Secondo certuni specialisti, la sua presidenza ha sostenuto il peggioramento democratico rifiutando le regolarità delle elezioni 2020 e di sicuro non possiamo dimenticare ciò che è successo in Campidoglio il 6 gennaio 2021 che ha portato morti e feriti.

La nuova opera di Guadagnuolo ha catturato l’attenzione per la sua abilità di esortare ragionamenti politici attraverso l’arte con prospettive dibattuti della particolarità e singolarità di Trump e sul percorso pollitico. L’opera pittorica analizza il personaggio Trump, sulla costruzione ambientale, sulla pratica di governo e la considerazione che lo pervade. Ciò fonda la mitizzazione e l’attaccamento sproporzionato verso un leader sicuramente carismatico, che riesce a condizionare l’opinione pubblica riuscendo a tenere saldo l’autoritarismo. Trump ha composto un entourage esageratamente fedele, che vede in lui un uomo idoneo a difendere la collettività da avvisaglie di dentro e di fuori. Promesse che hanno incontrato il benestare di tanti elettori, ma hanno anche originato giudizi e dissociazioni. Tuttavia, Trump ha capito di usare le straordinarie novità di potere della comunicazione, esaltando una certa inventiva, tra sarcasmo e annunci pubblici, in una società in cui le ideologie paiono aver consumato il loro valore, ciò che numera è la portata di assicurare prosperità e protezione. In tale condizione, l’arte diviene una configurazione notevole per domandarci quale futuro prossimo ci attende.

L’arte di Guadagnuolo si è sempre distinta dall’unione di arte e vita, con un interesse alle tematiche sociali contemporanee. L’artista si polarizza sulla salvaguardia dei valori della vita in un mondo ormai in crisi, cercando di sottrarre alla morte, un’umanità che va verso un declino inesorabile. I riferimenti politici proverbiali hanno smarrito il loro contenuto, surrogate da uno screening inarrestabile dove sono fondamentali la visibilità e la ricchezza. È un’involuzione che si sta diffondendo non solo nella pratica del governo, ma anche nei logoramenti culturali e nelle influenze reciproche del vissuto. L’opera di Guadagnuolo sul ritorno di Trump ci induce a meditare su questi orientamenti, fissando interrogativi di certo fastidiosi ma indispensabili.

Il dipinto-collage diviso da cinque pannelli ognuno con un suo significato politico: immigrazione, nazionalismo, guerra, inflazione e clima, evidenziati nell’opera, vede le sfide del Presidente sul suo nuovo mandato.

L’opera esprime come un modo di saper osservare al di là dell’apparenza e a domandarci su cosa riveli realmente la “venerazione” di tanti milioni di americani verso un modo di essere e di riuscire a costruire un personaggio nel XXI secolo. È un’opera d’arte quella di Guadagnuolo che induce al sociale a valutare le conseguenze di un universo in cui le parole date regnano l’allocuzione. In tale senso, l’arte non è solo linguaggio, ma anche un elemento stimolatore per il mutamento collettivo, per la salvaguardia dell’umanità.

Guadagnuolo si è astenuto a raffigurare il viso del Presidente completo, selezionando gli occhi a tratteggiare l’espressione caleidoscopica di rabbia e pensieri, di una personalità che riesce a stare bene quanto sta sul palco come un prestigiatore da esperto uomo di spettacolo. Il dipinto di Guadagnuolo ha avuto un’influenza sintomatica sull’indagine politica, culturale e sociale, in quanto Trump ha accentrato la considerazione pubblica e ha affascinato il dibattito politico e sociale statunitense.

La partecipazione impegnata sul piano politico e spirituale di Guadagnuolo non è una cosa insolita, aveva già  concepito un’esposizione personale dedicata a Barack Obama nella quale erano contenute le grandi fiducie e desideri che i votanti democratici traevano verso Obama che vinse le presidenziali del 2008. Le opere su Obama furono accolte favorelmente dal pubblico dando a Guadagnuolo una visibilità sopranazionale.

Leave a Reply

  • (not be published)