di Giovanni Seneca*
Siamo costretti ancora una volta ad intervenire sula privatizzazione in atto nella provincia di Benevento e su Sannio Acque srl, che dovrà gestire l’acqua con la partecipazione dei privati al 45%, come annunciato nel convegno di ieri “Sostenibilità dei sistemi idrici”.
Non si può evocare l’assenza di collaborazioni istituzionali o dare la colpa del mancato affidamento alla Corte dei Conti che ha bocciato già tre volte Sannio Acque srl. La responsabilità del mancato affidamento al gestore unico è della politica locale che persevera a privatizzare l’acqua con la gara d’appalto per l’individuazione del socio privato. La scelta della società pubblica, consentita dall’ordinamento giuridico, avrebbe portato già da due anni all’affidamento del servizio, se non si fosse optato per la gestione mista. Ma soprattutto la ripubblicizzazione del servizio idrico nel Sannio avrebbe garantito l’accesso ai finanziamenti per le reti idriche colabrodo con una dispersione vicina al 60%. Il sindaco Mastella sostiene che il pubblico da solo non ce la fa ed ha bisogno degli investimenti dei privati. Rimane però il dubbio se poi i privati li fanno questi investimenti. I cittadini di Benevento sono in attesa di saperlo, visto che non abbiamo avuto nessuna risposta alla richiesta di accesso agli atti, né il comune ha dato riscontro all’interrogazione presentata dall’opposizione.
In tutta Europa si sta virando verso forme di gestione pubblica, basti ricordare l’esempio ultimo del Regno Unito dove, dopo una gestione privatistica fallimentare avviata negli anni 80 dalla Tacher, ci sono nuove forme di gestione pubblica e condivisa. L’acqua è un bene troppo prezioso che non può essere privatizzato.
Senza andare troppo lontano vediamo cosa è successo a Caserta, dove nei gironi scorsi è stata firmata dall’Ente Idrico Campano la convenzione per l’affidamento della gestione del servizio idrico integrato nei Comuni che rientrano nel Distretto Caserta all’azienda ITL S.p.a. (Idrico Terra di Lavoro). L’azienda interamente pubblica gestirà il servizio fino al 31 dicembre 2027 con la possibilità di un’ulteriore proroga per 30 anni. Un risultato storico in termini di qualità del servizio e della risorsa a tutto vantaggio dei cittadini e del territorio con la possibilità per l’azienda di prendere parte ai bandi di finanziamento per ottenere risorse di vario genere, oltre a quelle previste dalla tariffa.
Un’altra precisazione è doverosa: Benevento non è l’unico distretto dell’Italia continentale insieme a Napoli Nord a non essere dotato del gestore Unico. Infatti nella Relazione di Arera n.348/2024, si legge che ci sono gestori salvaguardati dal SII, ma non dal gestore unico. Essi sono quelli degli ambiti di seguito elencati: Verbano Cusio Ossola e Pianura Novarese, Biellese, Vercellese, Casalese, Alessandrino, Mantova, Bacchiglione, Marche Centro,Macerta- Messina.
Sannio Acque srl cancellerà numerose gestioni pubbliche virtuose, come lo storico Consorzio Fragneto Monforte – Fragneto, Sassinoro, Circello solo per citarne qualcuno. Invitiamo i cittadini ed i sindaci della provincia di Benevento a non aderire a questo sconsiderato progetto di privatizzazione. Papa Francesco e padre Alex Zanotelli ci ricordano che è da irresponsabili affidare l’acqua in mano ai privati con i cambiamenti privati in atto che ci porteranno ad una sempre maggiore scarsità della risorsa.
*Comitato Sannita Abc
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