STELLANTIS HA STABILITO UNA PARTNERSHIP CON UN PRODUTTORE CINESE PER PRODURRE AUTOMOBILI IN POLONIA, DESTINATE AL MERCATO ITALIANO. QUESTA DECISIONE, SEBBENE PRESENTATA COME UNA MOSSA STRATEGICA E TRASPARENTE, RAPPRESENTA UN CHIARO TRADIMENTO NEI CONFRONTI DELL’ITALIA E DEL SUO SISTEMA ECONOMICO.

 Innanzitutto, la scelta di trasferire la produzione all’estero mina profondamente l’intero settore automotive italiano, un settore che non solo vanta una lunga tradizione, ma che è anche uno dei pilastri della nostra economia. Decidere di produrre veicoli in Polonia e non in Italia implica una delocalizzazione che impoverisce il nostro tessuto industriale, già messo a dura prova da crisi economiche e dalla concorrenza globale. Stellantis, con questa mossa, non solo svilisce il valore del Made in Italy, ma dimostra una palese mancanza di rispetto per l’indotto che ruota attorno alla produzione automobilistica nel nostro Paese. Il governo italiano, rappresentato dal ministro Urso, deve assumere una posizione più decisa e critica nei confronti di Stellantis. Non basta esprimere speranza e disponibilità a supportare l’azienda. È necessario un intervento forte e deciso per tutelare il nostro patrimonio industriale e per evitare che altre aziende seguano l’esempio di Stellantis”.Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, commentando le dichiarazioni del ministro del Made In Italy, Adolfo Urso.

Le piccole e medie imprese (pmi) italiane, che costituiscono il cuore pulsante della nostra economia, sono le prime a soffrire. Queste aziende, spesso a conduzione familiare, dipendono fortemente dalla produzione automobilistica per il loro sostentamento e per la creazione di posti di lavoro. La decisione di Stellantis di spostare la produzione all’estero potrebbe portare alla chiusura di molte di queste imprese, con conseguenti perdite di posti di lavoro e un impoverimento delle comunità locali. Il governo dovrebbe mettere in campo misure concrete per incentivare la produzione in Italia, offrendo agevolazioni fiscali e contributi per le aziende che scelgono di mantenere o trasferire la loro produzione nel nostro Paese. Inoltre, dovrebbe essere avviata una discussione seria e approfondita con Stellantis per capire le ragioni dietro questa decisione e per trovare soluzioni alternative che non penalizzino il nostro sistema economico. È fondamentale che il governo prenda atto della gravità della situazione e agisca di conseguenza. Non si può permettere che aziende come Stellantis, che hanno beneficiato per anni del supporto del nostro Paese, decidano di voltare le spalle all’Italia e ai suoi lavoratori nel momento in cui si presentano opportunità più convenienti all’estero. È una questione di responsabilità sociale e di rispetto verso un Paese che ha contribuito in maniera significativa al successo di queste aziende. Il governo italiano, insomma, deve dimostrare di avere la capacità e la volontà di proteggere il proprio settore industriale. Non si tratta solo di Stellantis, ma di inviare un messaggio chiaro a tutte le aziende che operano nel nostro Paese: l’Italia è pronta a supportarvi, ma non tollererà scelte che vadano a discapito del nostro sistema economico e dei nostri lavoratori. Solo attraverso una politica industriale forte e coerente si potrà garantire un futuro prospero e sostenibile per il settore automobilistico e per l’intera economia italiana” aggiunge Ferrara.

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