“Le dichiarazioni di Ursula Von der Leyen sembrano escludere ancora una volta il tetto europeo al prezzo del gas. È una scelta sbagliata che tutela gli interessi di alcuni Stati membri, ma colpisce l’Unione Europea intera e suona come una condanna al disastro economico delle imprese e delle famiglie italiane. In aggiunta, un prezzo così alto del gas alimenta l’esercito di Putin, lo stesso che si vorrebbe debilitare attraverso le sanzioni adottate negli scorsi mesi. Si tratta di una contraddizione atroce che non può essere sanata dalla sacrosanta volontà di scindere il prezzo dell’energia elettrica dal prezzo del gas”.
È quanto afferma l’europarlamentare di Fratelli d’Italia e CR, Nicola Procaccini, responsabile ambiente ed energia di Fratelli d’Italia-ECR, commentando le dichiarazioni della presidente della commissione Ue su un piano europeo per il taglio delle bollette.
“Ciò che sul piano politico italiano dovrebbe far riflettere è che sono a guida socialista, liberal e verde quei governi che impediscono l’introduzione del tetto europeo al prezzo del gas. Chi governa in Olanda e Germania appartiene alle famiglie europee di cui fanno parte Renzi e Calenda, Letta e Bonelli. Gli stessi “turbo europeisti” che ogni giorno inveiscono contro il presunto sovranismo di Victor Orban. Mi aspetto che le ragioni per un price cap al gas vengano fatte valere dall’Italia alla riunione dei ministri UE dell’energia, fissata al 9 settembre, una data comunque troppo lontana rispetto ad una situazione di emergenza. Una cosa è certa: se non lo farà questo governo, allora lo farà il prossimo”, conclude Procaccini.
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