“Qualsiasi attacco cyber verso il mondo ospedaliero e sanitario è da considerarsi un attacco diretto sferrato contro le infrastrutture critiche del nostro Paese.

Non dimentichiamo che le strutture sanitarie sono tra le realtà più a rischio cyber. Vuoi perché il comparto sanitario più di ogni altro ha dovuto imprimere una svolta di digital transformation obbligata causa pandemia, vuoi perché le cartelle e i dati sanitari sono tra i più completi e quindi ambiti dai Criminal Hacker. Al momento mancano i dettagli, ma la tensione attorno alla situazione Russia/Ucraina e le forti parole di monito rilasciate da Lavrov nei confronti del nostro Paese potrebbero portare ad una facile strumentalizzazione legata alle possibili motivazioni. Con grande probabilità, si tratta dell’ennesimo episodio di Cyber Crime. Ma non possiamo ignorare la connivenza tra Cyber Crime e Cyber War”, spiega Pierguido Iezzi, CEO di Swascan (Tinexta Cyber).

Lo ricordano anche le stesse parole del Presidente del COPASIR Urso che aveva sottolineato come la Russia sia il Paese più attrezzato al mondo per la guerra cibernetica e di conseguenza sia imperativo alzare il livello di guardia. Attenzione che era stata anche evidenziata dall’analisi condotta dal SOC e Threat Intelligence Team di Swascan sulle infrastrutture critiche che analizzando 20 realtà ha rilevato una media potenziale di 2085 potenziali vulnerabilità tecnologiche e circa 52555 mail compromesse.

“Si parla spesso di resilienza ma diventa sempre più indispensabile la resistenza cyber dinnanzi ai possibili attacchi. Una resistenza che può essere garantita sicuramente dall’ACN, ma che deve essere sostenuta da un cambiamento di paradigma diffuso – anche tra i privati – dove la cyber security diventa più flessibile e meno statica: non più solo security by design & by default, ma sempre più security by detection & reaction”.

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