“In Germania i fondi per la cultura raggiungono i 30 miliardi di euro, in Italia sono solo sei. Tutto questo ci dice una cosa molto chiara. Le nostre classi politiche, i nostri dirigenti negli ultimi 50 anni hanno avuto molto poco a cuore le sorti della cultura e delle arti. Classi dirigenti incolte e insensibili, salvo alcune eccezioni”. E’ il ‘j’accuse’ lanciato  dal regista e scrittore Ruggero Cappuccio, direttore di Campania Teatro Festival sul Recovery plan del governo e sull’attuale situazione dello spettacolo dal vivo dopo oltre un anno e mezzo di lockdown.

“Purtroppo la politica italiana ha bruciato le ragioni fondanti della storia di questa nazione – ha aggiunto – Il Recovery plan è una follia, ed è anche ridicolo il processo di assegnazione al Sud. Napoli e Palermo non risultano, infatti, Città d’Arte. Ormai siamo tra la farsa e la commedia. Confesso comunque- ha proseguito Cappuccio – che questo tipo di assegnazione non mi meraviglia, mi sarei meravigliato se l’assegnazione fosse stata più corposa. E’ una triste conferma di un processo che va cosi. In questo Paese mi meraviglio quando cose che funzionano”.

‘Sforzi lodevoli compiuti dal ministro Franceschini, ma non si possono aprire i teatri dall’oggi al domani’

Buone notizie, invece, dalla Campania. “Il presidente De Luca investe in Campania per la cultura 100 milioni di euro all’anno- ha confermato il regista e scrittore napoletano – Una cifra enorme. Nessuna regione lo fa. La Regione Campania dà, per esempio, al Teatro San Carlo 10 milioni di euro all’anno, la Regione Lombardia dà alla Scala 3, 8 milioni di euro all’anno. Ma per quanti sforzi, comunque, possa fare un governatore dovrebbe essere sempre sostenuto dall’attività del governo centrale”.

E intanto Ruggero Cappuccio ha già annunciato le date del Campania Teatro Festival, che si svolgerà dal 12 giugno all’11 luglio nel Parco della Reggia borbonica di Capodimonte (159 eventi suddivisi in 10 sezioni, 70 debutti e 3 nazionali) e coprodurrà, tra l’altro, con il Teatro Nazionale di Napoli, diretto da Roberto Andò nell’ambito di Pompeii Theatrum Mundi, ‘Il giardino dei ciliegi’ con Isabelle Huppert nel ruolo protagonista.

“Il ministro Franceschini ha compiuto sicuramente degli sforzi riguardo, per esempio, alla riapertura dei teatri – ha proseguito Ruggero Cappuccio – L’intenzione è buona, ma siamo al 27 aprile e i teatri al chiuso lavorano fino a maggio. E poi non si può aprire dall’oggi al domani. Gli spettacoli bisogna provarli, gli allestimenti bisogna costruirli… Lo ripeto, diamo atto al Ministero dei Beni culturali di aver effettuato sforzi lodevoli. Manca a mio avviso – ha concluso- una sensibilità trasversale che dovrebbe riguardare tutte le forze politiche dell’arco costituzionale”.

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