Nell’ambito della #Serr2020 (Settima Europea per la Riduzione dei Rifiuti), l’amministrazione comunale di Campobasso ha avviato una campagna di sensibilizzazione sul tema, anche ribadendo l’invito alla cittadinanza ad usare l’acqua della rete pubblica anziché ricorrere alle scomode e costose bottiglie di plastica, ricordando inoltre che in città ci sono diverse “case dell’acqua”, punti di erogazione di acqua microfiltrata e frizzante per chi non può fare a meno delle ‘bollicine’.
I risultati dei costanti monitoraggi sulla qualità dell’acqua della rete pubblica ci confermano che dai nostri rubinetti sgorga acqua di eccellente qualità. Le tabelle di sintesi suddivise per singole sorgenti (Biferno, Foce, Monteverde) ci dicono che la nostra acqua è “oligominerale a basso contenuto di sodio”, con parametri chimico-fisici comparabili con quelli delle più comuni acque imbottigliate.
Consumare l’acqua del rubinetto, anziché quella imbottigliata, consente alle famiglie di conseguire notevoli vantaggi economici oltre che contribuire in maniera concreta alla salvaguardia dell’ambiente, azzerando l’incredibile produzione di plastica che scaturisce dall’uso, spesso assolutamente evitabile, di acque commerciali.
Basti pensare che solo in Italia si consumano oltre 8 miliardi di bottiglie all’anno per un totale di 280mila tonnellate di rifiuti. Numeri spaventosi che non trovano alcuna giustificazione alla luce dell’ottimo livello medio delle acque pubbliche delle città italiane.
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