Il Maschio angioino è forse il sito storico-culturale più rappresentativo di Napoli, perchè molto visibile, situato in pieno centro. Per chi lo visita è una spolverata di storia aragonese nel periodo di massimo splendore. Su 3 piani ospita dipinti dal 1600 ai primi anni del secolo scorso. Nella sala adiacente alla chiesa, sono invece esposte opere temporanee molto interessanti. IL Castel Nuovo (o novo), conosciuto come Maschio Angioino, si trova in Piazza Municipio. Si chiama “Maschio angioino” perché “mastio o maschio” indica la torre più alta del castello, e Angioino perché costruito dagli Angioini di Francia. Venne costruito nella piana che da Pizzofalcone degrada verso il mare, dove già in epoca romana c’era il porto, che occupava l’area dell’attuale piazza Municipio. Il castello fu costruito sopra preesistenti costruzioni portuali di epoca romana, oggi visibili attraverso vetri che le ricoprono. Intorno al castello fu scavato un grande fossato dove arrivava il mare. La struttura che si vede è medievale e rinascimentale: al suo interno è situato il museo civico, cui appartengono la Cappella palatina e i percorsi museali del primo e secondo piano. La Fondazione Valenzi vi ha la sua sede di rappresentanza, inaugurata nel 2009 dall’allora presidente della Repubblica. Nel corso degli anni ci sono stati diversi interventi di restauro ed esplorazioni archeologiche. La costruzione si deve all’iniziativa di Carlo I d’Angiò, che nel 1266, sconfitti gli Svevi, salì al trono di Sicilia e stabilì il trasferimento della capitale da Palermo alla città partenopea. Nei sotterranei del Castello c’erano le prigioni “segrete” dove i prigionieri venivano buttati e spesso fatti morire. A questo proposito si narra la leggenda del coccodrillo. C’è una fossa posta sotto il livello del mare nella quale venivano buttati i prigionieri condannati a morire : in quella fossa pare vivesse un coccodrillo che provvedeva a divorarli. Si narra che lì venissero gettati anche gli amanti segreti della Regina Giovanna. Da non perdere anche le celle, con alcuni resti ossei dei prigionieri, il grande cortile con la Cappella Palatina che ospita la bella mostra di Pizzi Cannella, le Sale dell’Armeria e dei Baroni, la bella terrazza panoramica e la Cappella delle Anime del Purgatorio.
Foto: dalla rete
Commenti recenti