di Matteo Coluzzi (Consigliere Comunale per Latina)
Sono passati cinque anni dal primo Consiglio Comunale dell’attuale amministrazione. Cinque lunghi anni, ancor più lunghi se teniamo conto dell’intensità e della drammaticità di tutti quei mesi in cui il Covid avanzava davvero senza tregua. Cinque anni fa venivo eletto Consigliere Comunale a soli 25 anni, con lo stesso immenso orgoglio con il quale oggi ritengo doveroso ricordare e mettere in ordine tutte le battaglie e gli obiettivi raggiunti affinchè tutto ciò non venga reso vano.
Una serie di risultati ottenuti con sacrificio, impegno, dedizione, condivisione, a discapito di chi diceva che “in opposizione non si riuscirà a fare nulla”. Sicuramente non sono mancati gli ostacoli, momenti più duri e situazione in cui difficilmente si riesce a comprendere logiche di una certa politica che evidentemente non ci appartiene. Ma anche tutto ciò è stato ripagato dalla soddisfazione nel vedere concretizzati progetti, ambizioni e sogni di cui ci si è fatti portavoce. Una serie lunghissima di interrogazioni, mozioni e richieste di commissioni consiliari al fine di sollecitare ed impegnare il Consiglio Comunale, nonché il Sindaco e la Giunta, per portare a compimento delle progettualità nelle quali si è creduto dal principio e si è combattuto fino a vederle realizzate.
Molti gli ambiti tematici interessati nei vari interventi, a partire dai temi ambientali con le interrogazioni in merito al Ristoro Nucleare ANCIN nei confronti della Sogin, su cui era calato un silenzio assordante, oltre alla mozione approvata per il decoro e l’arredo urbano oggi installato nel centro storico. Le battaglie per il sociale e per il diritto all’abitazione con decine di atti che hanno sollecitato la conclusione degli iter relativi alla “Casa dei Papà Separati” ed agli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica di “Porta Nord”. Gli infiniti confronti sul tema dell’Urbanistica, la proposta del nuovo PRG bocciata da Latina Bene Comune nonostante fosse nel proprio programma elettorale, le interrogazioni sui PPE annullati, la presenza nel “tragicomico” Osservatorio ZTL per il Centro Storico e la mozione che ha portato al recepimento della Legge Regionale sulla “Rigenerazione Urbana”. Non meno importanti l’impegno per la Zona Pub con l’installazione dei dissuasori, le richieste di telecamere per la sicurezza nei Borghi, gli emendamenti per contributi verso il Forum Giovani e le Politiche Giovanili, le somme fatte impegnare dal Consiglio Comunale per il restauro delle Statue di Palazzo M e la valorizzazione del sito storico di Passo Genovese. Ed ancora: la proposta in aula per l’installazione di un Wi-Fi pubblico che potesse rendere Latina una città “smart” non solo con i proclami, le richieste di chiarimento sul Teatro D’Annunzio, sulla Biblioteca Comunale, sugli impianti sportivi e sul gruppo di Protezione Civile; le mozioni che hanno portato con approvazione unanime all’istituzione dell’Urban Center (poi purtroppo snaturato), alla rinnovata attenzione e fruizione dei Musei Civici con apertura nel fine settimana ed all’intitolazione del monumento nel giardino intitolato a Norma Cossetto, Martire delle Foibe.
Queste e molte altre istanze, iniziative e proposte che sono state frutto del contatto diretto e quotidiano con quel tessuto sociale, economico, culturale che rappresenta la nostra comunità. Il mio più grande ringraziamento va a chi in questi anni è sempre stato al mio fianco in maniera sincera e per il bene della nostra Città. Ai ragazzi di Generazione per Latina, di cui sono stato onorato d’essere voce dentro il Consiglio Comunale. A quella stampa che in maniera oggettiva e professionale ha riportato sempre la realtà dei fatti. A tutti quei dipendenti comunali che hanno sempre dimostrato disponibilità e dedizione. Ed infine, a tutti i componenti del Consiglio Comunale e della Giunta con cui ho condiviso questa esperienza e da ognuno dei quali, nel bene e nel male, ho imparato qualcosa.
Uno dei primi articoli come Consigliere in cui apparve la mia foto, una intervista con Marianna Vicinanza che ricordo come fosse ieri, riportava come titolo “Il mio partito? La mia città e la mia gente”. Ad oggi non so quale sarà il proseguo di tale impegno, ma certamente l’amore per Latina resterà invariato e proseguirà sui valori della trasversalità, dell’indipendenza e della libertà intellettuale che ha contraddistinto il mio percorso in questi lunghi ma meravigliosi anni.
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